Il 2023 è stato un anno cruciale per Bergamo, celebrata come Capitale Italiana della Cultura insieme a Brescia. Questa esperienza ha messo in luce in modo inequivocabile quanto la cultura possa essere un motore per lo sviluppo economico e sociale di un territorio. I dati pubblicati nel rapporto “Io sono cultura” lo confermano: con 28.893 occupati nel 2023, Bergamo si è classificata al nono posto in Italia per occupazione nel settore culturale, registrando una crescita significativa rispetto all’anno precedente.
Nonostante questi risultati positivi, la cultura continua a non ricevere un riconoscimento istituzionale adeguato come comparto economico autonomo. Un esempio concreto è la recente riorganizzazione della giunta della Camera di Commercio di Bergamo, che non prevede una rappresentanza specifica per il settore culturale, lasciandolo disperso tra categorie come commercio, servizi e professioni. Questa è una lacuna da colmare, soprattutto in un contesto di transizione tecnologica e innovazione, in cui l’intelligenza artificiale e l’automazione stanno ridefinendo il mondo del lavoro, in particolare nei settori tradizionali.
La Cultura, il PNRR e il New European Bauhaus: Un’Opportunità di Rigenerazione
L’importanza della cultura è centrale anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che riconosce questo settore come uno degli asset chiave per il rilancio del Paese. Gli interventi previsti dal PNRR mirano a ristrutturare il patrimonio culturale, migliorandone l’attrattività e l’accessibilità sia fisica che digitale, attraverso la partecipazione sociale come leva di inclusione e rigenerazione.
Anche a livello europeo, la cultura viene considerata una leva strategica per il futuro delle comunità. Il New European Bauhaus, ispirato ai principi del Bauhaus originario, nasce con l’obiettivo di trasformare il Green Deal in un progetto culturale concreto e condiviso dai cittadini europei, con l’ambizione di costruire insieme un futuro più sostenibile. Il progetto si fonda su un’iniziativa interdisciplinare che fa leva sulla creatività umana per sviluppare soluzioni capaci di coniugare sostenibilità, economia circolare, qualità estetica, inclusione e accessibilità per tutti.
Questa visione è particolarmente rilevante per Bergamo, che ha dimostrato nel 2023 di poter essere un modello di innovazione culturale. La cultura, infatti, può rappresentare una piattaforma per la nascita di nuovi servizi e attività imprenditoriali, soprattutto nelle aree interne, come quelle vallari, che devono affrontare la sfida dello spopolamento. Investire nella creazione di nuove iniziative culturali e turistiche in queste zone può attrarre giovani, stimolare l’imprenditorialità locale e contribuire alla rigenerazione del tessuto sociale ed economico.
Cultura e Tecnologia: Verso un Nuovo Modello di Comunità
Per Bergamo, questo significa poter sviluppare una visione innovativa e sostenibile del proprio sviluppo urbano e culturale, sfruttando le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale per migliorare l’accessibilità al patrimonio e favorire la partecipazione attiva della cittadinanza. Il successo del 2023 come Capitale della Cultura ha dimostrato che la città ha saputo cogliere queste opportunità, trasformandole in progetti concreti che possano garantire non solo crescita economica, ma anche un incremento del benessere sociale.
Il Futuro della Cultura nell’Economia Bergamasca
Il valore aggiunto generato dalla cultura a Bergamo nel 2023 ha raggiunto i 2 miliardi e 4 milioni di euro, consolidando la provincia come uno dei principali poli culturali italiani, superata solo da Milano, Roma e Torino. È chiaro, dunque, che la cultura non può più essere relegata a un ruolo di supporto o di marginale importanza, ma deve essere riconosciuta come un comparto economico autonomo, capace di creare posti di lavoro e generare ricchezza. A livello nazionale, il settore culturale ha dimostrato una capacità di crescita superiore a quella di molti altri settori, con un aumento dell’occupazione del +3,2% nel 2023.
Per Bergamo, questo comporta che la Camera di Commercio e le associazioni di categoria devono riconoscere il settore culturale come un asset strategico, sviluppando una rappresentanza specifica e implementando politiche mirate a lungo termine. Le istituzioni culturali bergamasche hanno già dimostrato la loro capacità di innovare e crescere; ora è il momento di compiere un ulteriore passo avanti, capitalizzando l’eredità del 2023 per garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo in futuro.
Conclusione
La cultura rappresenta un’opportunità fondamentale per il rilancio economico e sociale di Bergamo. Il suo riconoscimento istituzionale, sostenuto da strumenti come il PNRR e i fondi strutturali europei, potrebbe trasformare la città in un modello nazionale e internazionale di innovazione culturale. Le aree interne, in particolare, potrebbero beneficiare enormemente da questo approccio, attrarre giovani e generare nuove forme di imprenditorialità legate al turismo, alla creatività e alla valorizzazione del patrimonio locale.
In un mondo sempre più automatizzato e tecnologico, la cultura rappresenta un ambito in cui la dimensione umana e creativa rimane centrale, offrendo opportunità che vanno oltre il PIL, entrando nel contesto del Benessere Interno Lordo (BIL). Bergamo ha dimostrato di avere tutte le potenzialità per essere un laboratorio di innovazione culturale: ora è il momento di consolidare questo ruolo, facendo della cultura un motore di sviluppo sostenibile per le nuove generazioni.